Lo confesso subito, così mi levo il pensiero. Prima di fare questa ricetta non sapevo chi fossero Yotam Ottolenghi e Sami Tamini…ecco l’ho detto. Mea culpa, mea culpa. Però non posso mica conoscere tutti no? Oddio questi in effetti non sono proprio tutti, vabbè, però sono sulla via della redenzione, considerando che ora so chi sono, che ho cucinato una loro ricetta e che ho uno dei loro libri più belli accanto al letto e mi addormento ogni sera dopo averne letto un po’. Non sogno solo i loro piatti però, ma il loro Paese e la loro città, Gerusalemme, vissuta dagli autori da due posizioni diverse. Un libro di ricette che mi ha fatto venire un gran voglia di scoprire un luogo, che conosco davvero poco, e che non avevo mai pensato di voler veramente vedere, vuoi per la cronaca e la politica e anche probabilmente per un irragionevole pregiudizio. Invece sogno attraverso le loro foto e i loro racconti.
Amo tutto di quel libro, dalla copertina di stoffa, alle storie, ai piatti e alle foto della città, dei mercati, dei bambini, delle spezie…insomma tutto davvero. Merito delle donne dello Starbooks che me l’hanno fatto conoscere. E’ buffo come tra le tante ricette proposte io abbia scelto una che non ha foto nel libro, mi sono fidata di Ale e delle sue belle foto. Dal racconto degli autori mi sono immaginata dei biscotti, saporiti, rustici, adatti per un tè, un caffè, non necessariamente perfetti e magari anche poco chic ma sicuramente profumati, con un sapore davvero particolare che ti obbligano a farli e rifarli. Mio marito ne ha assaggiato uno, giusto per farmi un favore, con quell’aria da marito difoodblogger rassegnato, e subito dopo ne ha fatti fuori altri cinque!
Questi biscotti, racconta Ale e gli autori, fino a qualche anno fa erano famosissimi, si potevano trovare ovunque a Gerusalemme, oggi sono un po’ fuori moda, surclassati dalla più strutturata e tradizionale halva, dolce tipico fatto con la tahina in tutto il medioriente, e aromatizzato in molti gusti in altri Paesi come la Grecia e l’India.
Le indicazioni per farli sono chiare, precise, è davvero facile farli, non si può sbagliare. Con ricette del genere, come dice Ale, è rilassante cimentarsi perciò non vi resta che provare.
per 30-32 biscotti
Zucchero semolato 130 gr
Burro a temperatura ambiente 150 gr
Thaini (pasta di sesamo)110 gr
Stecca di vaniglia ½ o ½ cucchiaino di essenza di vaniglia
Panna 25 ml
Farina bianca (00)270 gr
Cannella in polvere 1 cucchiaino
Preriscaldare il forno a 180°- 200°C statico (io 180°C ventilato). Unire burro e zucchero e lavorarli con il mixer per un minuto circa, a velocità media. Il composto dovrà essere amalgamato ma senza essere montato. Aggiungere la tahini, la vaniglia e la panna. Unire anche la farina e lavorare ancora per un minuto circa, finché l'impasto starà insieme. Trasferire l’impasto su una superficie di lavoro e impastare finché sarà omogeneo e liscio. Prelevare dei pezzi d'impasto del peso di 20 gr (circa) l'uno e formare delle palline. Con i rebbi della forchetta, fare una leggera pressione sulla pallina, in modo che vi rimanga l’impronta. Trasferire su una teglia rivestita con carta forno, mantenendo una distanza di 3 cm circa tra una pallina e l'altra. Continuare fino ad esaurimento dell'impasto. Spolverizzare con la cannella e cuocere per 15-17 minuti, fino a doratura. Far raffreddare su una gratella poi trasferire in una scatola per biscotti a chiusura ermetica. Si conservano fino a 10 giorni (ma, come di Ale e confermo, non dureranno tanto!).
Con questa ricetta contribuisco allo Starbooks Redone di Menù Turistico
36 commenti:
Senti....se ti può consolare, neanche io conosco Yotam e Sami e giù di li....ora però un' infarinata c'è l'ho e magari dopo vado ad accolturarmi....e poi mi è piaciuto...l'aria da marito rassegnato da foodblogger....mi sembrava di vedere il mio.
Questi biscotti invece sono glamour eccome!!!!...... Adoro le cose rustiche...un po' irregolari....e questi ottengono la lode per me!
Ma la pasta di sesamo?????????
Bravissima!!!!!
Un bacio.
Gabila
Gerusalemme va vista. E' uno di quei must assoluti, da "vedi napoli e poi muori", per capirci. Meglio ancora se scissa da qualsiasi pellegrinaggio, a maggior ragione se l'interesse per visitarla nasce dalla lettura del libro di Ottolenghi e Tamimi: è più una Gerusalemme "sensoriale", quella proposta da loro e ti assicuro che non si tratta di un'esperienza difficile: basta entrare nelle mura della città e si è travolti da quest'atmosfera unica al mondo. D'altronde, parliamo di una città unica al mondo, una delle protagoniste della Storia, che ha mantenuto intatto il suo profilo ed è una testimonianza vivente di 4 coabitazioni diverse, in uno spazio assolutamente ristretto. Io ne sono innamorata e ci tornerei domani.
E questi biscotti sono di sicuro un ottimo antidoto alla nostalgia. Devo decidermi a prepararli anch'io, da tanto son belli!!
Grazie ancora e buona giornata
Gerusalemme è unica, con qualunque sguardo la si voglia guardare...ti auguro di poterci andare presto.
Con i biscotti però sei già un pezzo avanti ;-)
ciao cara, che bei biscotti...e ammetto che anch'io, se non mi avessi informata tu, non sapevo chi fossero questi illustri Yotam e Sami...grazie dell'info e fantastici i tuoi biscotti!
uno dei viaggi più belli in assoluto che abbia fatto in vita mia pensa fu proprio quello in Terra Santa.. Gerusalemme, Israele, un po' d' Egitto e di Grecia nel tragitto del ritorno (vabbè, già che c' ero...) :O))
sono luoghi che ti restano nel cuore, c' è poco dafà, non sei tanto tu che metti piede in quella terra, è quella terra che ti entra dentro.
Mr Ottolenghi poi mi piace tantissimissimo e riesci ad immaginare la mia faccia quando una delle mie più care amiche acquisite mi ha confessato di aver lavorato per lui qualche anno fa per pagarsi gli studi???
eh.....
questi biscotti non potrebbero che essere un successo. li ha pensati lui e li hai fatti tu :O))))
smack
Ho sempre sentito parlare di Ottolenghi qua e là sul web e quando sono stata a Londra ho fatto tappa in uno dei suoi locali. E' stato amore a prima vista, anche il mio ragazzo che è molto tradizionalista (della serie: ma come si mangia in Italia, la mia mamma però etc. etc...) è rimasto entusiasta. Tutte le volte che entravo in una foodhall o in una libreria mi mettevo a sfogliare il loro ultimo libro, ben sapendo che non l'avrei potuto comprare a Londra, per via del posto in valigia. Sono tornata ma ancora non l'ho comprato, perchè sono partita dall'acquisto del loro primo libro..però mi sa che starò poco, mi tenta troppo!!Questa ricetta sembra facile e buonissima!!
QUELLE mi hanno fatto venire voglia anche a me di comprarmi questo libro ma non esiste in italiano, o perlomeno io non lo trovo.... leggerlo in inglese... bah, mi toccherà fare questo sacrificio, sono un po' pigra e tradurlo mi da un po' di pensiero. ma viste le ricette non credo di avere altra scelta! bellissimi biscottini!!!!
baci
Sandra
Grazie Gabila, la pasta di sesamo la puoi trovare nel reparto dell'etnico al supermercato o in negozi di cibo biologico. Un bacione. A presto.
Inizio a rendermi conto che dovrò andare presto, tanto mi hanno catturato quelle immagini....poi tutti continuano a dirmi quanto sia bella quella città.... Buona giornata a te.
Grazie, spero di farlo davvero. Un bacio.
pfiuuu meno male allora non sono l'unica... Grazie un bacio.
oh bella già che c'eri potevi fare anche un salto in Turchia, che tra parentesi, è fantastica. Finalmente ti rivedo nei commenti... mi eri finita nello spam...pensa tu! Un bacione.
Ma sai che la primissima volta, giusto il giorno prima dello Starbooks, avevo sentito parlare di Ottolenghi da una tua ricetta? Il libro compralo perchè non è un semplice libro di ricette.... è davvero un viaggio. Un bacio e a prestissimo....tra poco ci vedremo.
No Sandra non esiste in italiano, ma fai lo sforzo, non te ne pentirai. promesso. Un bacio.
io l'ho vista da lontano Gerusalemme....peccato...col senno di poi si poteva prevedere una deviazione visto che ero sul Mar Morto, lato Giordania!!
questi biscottini li copio subito, anch'io ho conosciuto Yotam grazie alle signore dello Starbooks, di cui inizialmente facevo parte, avevo affrontato con il gruppo il libro Plenty che consulto spesso ma anche Gerusalem prima gli farà compagnia nella mia biblioteca.....
Ciao
Cris
E' un bel po' che sogno di vedere Gerusalemme...e sogno di poter tornare, prima o poi, in Medioriente! Questi biscotti con la tahina...bè, interessanti! E' un pò che lì ho un barattolone che aspetta di essere usato ma non è che posso campare ad hummus (per quanto, mi ci farei il bagno, yummm!!)... li devo provare!! baci
Anni fa, era in programma una visita a Gerusalemme, ma poi è saltato! Un vero peccato!
Li avevo visto da Ale, e mi sembravano squisiti, perchè adoro tutto ciò che ha a che fare con il sesamo (ed i biscotti, yes!)!
E poi hanno la forma dei classici peanut butter cookies...sooo goooood!!!
Questi biscotti creano dipendenza... anche ai mariti rassegnati ;-) Adesso non ci rimane che assaggiarli a Gerusalemme...
Bravissima e grazie
Che mi prenda un colpo se 'sta volta non li faccio davvero! ecco,l'ho detto. Li avevo già visti tra le ricette di starbooks, avevo sbavato, e poi passati di mente. ma ora che li ho rivisti penso che mi ossessioneranno finchè non li farò, io il tahin lo mangerei anche spalmato per strada!
buonissimissimi <3
un abbraccio:)
Ciao Annarita!
Molto interessanti questi biscotti, io cerco da una sacco di tempo la pasta di sesamo e non l'ho trovata fino ad ora. Ho letto la tua risposta al messaggio di Gabila, cercherò nei negozi con i prodotti biologici allora, con la speranza di trovarla.
Complimenti e bentrovata!
Plenty lo sento nominare spesso, ho idea che farà parte della prossima spedizione amazon.... un bacio cara.
...E chi sò sti due?! Io li conosco ora, da te, attraverso il racconto (bellissimo) che ne fai e mi è venuta voglia di correre a comprarmi quel libro. Copertina di stoffa? dolci di paesi lontani e oggetto dei sogni più ricorrenti per i prossimi viaggi? Lo voglio!
Tra l'altro la tahina mi piace tanto ma non pensavo nemmeno lontanamente si potesse usare per farne dolci (sono piuttosto ignorante in materia, confesso, sigh!).
Finora l'ho associata unicamente all'hummus.
Ma che buoni devono essere e se "faccia da marito rassegnato di foodblogger" (fantastico!!) li ha graditi, penso che potrebbe andarmi bene pure col mio.
Io provo. E al massimo me li mangerò tutti da sola, aò che devo fa? mi sacrificherò!!!!
A bella: tanti bacioni grandi come l'universo e stracolmi di tutto l'affetto.
BRAVAAAAA!!!!!!!!
Se ti piace la tahina allora non hai scuse, devi provarli..... ciao a presto.
Devi sentire che profumo c'era in casa quando cuocevano.... anch'io adoro il sesamo. Un bacio.
Magari, partirei anche domani.....grazie ancora.
Il bello di questi biscotti è che , oltre ad essere buoni, si mantengono per diversi giorni....se resisti a non finirli subito. Un bacio.
Si io l'ho comprata nel reparto dell'etnico all'Esselunga, ma c'è anche da natura Si. Bentrovata a te. un bacio.
Il libro è in inglese ma merita lo sforzo ....garantito. Poi tu sei international non hai problemi. Anch'io finora ho usato la tahina solo per l'hummus, ecco perchè appena ho visto i biscotti ho dovuto provarli subito e il consorte (rassegnato prima di assaggiarli poi entusiasta)insiste perchè li rifaccia. Un bacione grande a te...ma grande grande eh.
Salvata alla velocità della luce!!! Io non li conosco ancora ma mi informerò.. per la ricetta non ci penso neanche a dovermi fidare, lo so già che è buonissima!! BAcioni
non ho dubbi che siano buonissimi! :-)
Grazie per la fiducia. Un bacio.
Grazie grazie...
Capisco come un libro del genere possa far sognare, la copertina in tessuto, le foto...Gerusalemme...anche per me è una meta agognata....nell'attesa pappiamoci questi biscotti ad occhi chiusi per immaginarci la meta lontana!
A presto, Gianna
ahahah "marito di foodblogger rassegnato" mi ricorda qualcuno!!
bravissima e stupende anche le tue di foto!
grazie per aver interpretato così bene lo spirito dello starbooks :)
Grazie, mi piace molto questo appuntamento. A presto.
Gianna basta che ci sia un campo da golf e poi potremmo avere qualche chances .....
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