Faraona agli aromi di Liguria

Faraona agli aromi di Liguria

Finalmente riesco a pubblicare un post! Tra problemi di connessione wireless, impegni imprevisti di vario genere e il mio cervello in pappa a causa del caldo e non solo, non riuscivo a trovare mai il momento giusto per scrivere qualcosa e tantomeno per cucinare.

Mi domando quale sia il meccanismo del cervello che in un attimo, alla vista di un oggetto, ti fa ricordare  una persona alla quale in quel momento non stavi nemmeno pensando. Il nostro ricordo non è legato solo al singolo individuo ma è più complesso, vincolato ai momenti passati insieme e alle emozioni vissute con certe persone. Mi ha sempre affascinato lo studio della parte emozionale del cervello, della quale peraltro sappiamo molto poco.  
A volte può essere un profumo, una musica o un luogo a ricordarti qualcuno, a me è successo qualche giorno fa dal macellaio, davanti ad una faraona che mi ha subito riportato alla mente mia suocera. No, l’associazione di idee non è irriverente perché lei  la cucinava molto spesso e io l’ho assaggiata per la prima volta a casa sua. La faraona non è proprio una carne che trovi spesso nei supermercati o nei ristoranti, forse a causa del suo gusto un po’ più deciso rispetto al più comune pollo infatti non a tutti piace.

Una volta portata a casa la faraona però, non sapevo bene come cucinarla e purtroppo non ho più mia suocera alla quale chiedere consiglio così, ho navigato un po’ e mi sono imbattuta in una ricetta che mi è piaciuta moltissimo e in blog che mi ha conquistato. Non è facile trovare un blog al maschile, nonostante i più grandi chef siano uomini, il mondo della blogosfera è appannaggio quasi esclusivamente dell’universo femminile, perciò, trovare un ragazzo che scrive un blog e posta ricette magnifiche mi ha incuriosito e ho voluto provare la sua ricetta della faraona, modificando appena qualcosina.

Faraona 1/2
Cipolla 1/2
Olive nere taggiascheuna manciata
Patè di olive 1 cucchiaino
Carota 1
Sedano 1 costa
Pinoli una manciata
Capperi sotto sale 1 cucchiaio
Aglio 1 spicchio
Vino rosso 1 bicchiere  
Origano, timo e maggiorana freschi qualche rametto
Rosmarino 1 rametto
Alloro una foglia
Olio evo
Sale
Pepe

Tritare grossolanamente cipolla, carota, aglio e sedano. In olio ben caldo, far rosolare i pezzi di faraona quindi riporre i pezzi in un contenitore e soffriggere nello stesso olio le verdure sminuzzate.
Aggiungere di nuovo la faraona e bagnare con il vino, quindi coprire e lasciare cuocere per 10 minuti circa. Successivamente  unire le olive, il patè, i capperi sciacquati e i pinoli e lasciare cuocere per altri 5 minuti. Per ultimo aggiungere le erbe aromatiche, l’alloro e il rosmarino. Aggiustare di sale e pepe,  se necessario allungare con poca acqua calda e far cuocere per altri 5 minuti.

8 commenti:

Mariabianca ha detto...

Cervello in pappa...hihihihihihi....sei comica!!!
Ma sai che non ho mai cucinato,nè mangiato la faraona? A vederla mi sembra buonissima.
Un abbraccio a te.

Antonella Le Torte di Pezzettiello ha detto...

sii anche a me succede spesso che un profumo o altro mi ricordi persone e luoghi del passato..
buonissima la tua faraona.. io non l'ho mai fatta

Annarita ha detto...

Ti assicuro che e' proprio in pappa!!! Grazie ciao a presto.

Annarita ha detto...

Si la faraona e' un po' particolare ma non e' male ogni tanto. Ciao a presto.

Luna - Pizza Fichi e Zighini ha detto...

Deve essere proprio squisita. nemmeno io la compro mai a dire il vero. Mia madre sì, qualche volta, ma più che altro per le feste, tipo a natale, ma non mi ricordo nemmeno come la fa e quindi non saperi riprodurla.
In ogni caso a me piace e così come l'hai cucinata tu deve essere davvero squisita.
Un bacione, buona serata!

Annarita Rossi ha detto...

Si grazie era buona e credo che la riprenderò qualche volta. Ciao a presto.

sississima ha detto...

la faraona mi piace, così deve essere a dir poco squisita, un abbraccio SILVIA

Annarita Rossi ha detto...

Era molto buona e direi anche che con il sughetto si potrebbero condire gli spaghetti. Ciao Silvia a presto.

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